Natura e società: la crisi ecologica analizzata sociologicamente
La sociologia – la scienza che studia le relazioni sociali, le influenze reciproche tra individui e gruppi, o tra individui ed istituzioni, cioè brevemente la scienza che studia la società – ha cominciato ad occuparsi della natura in tempi relativamente recenti.
Dall’inizio del XIX secolo, la sociologia si è resa conto che il proprio oggetto di studio non poteva essere solo il sistema della società. Analizzare l’insieme composto dalla società e dal suo ambiente, il mondo naturale, è diventato imprescindibile. L’ambiente, infatti, resta e resterà sempre una condizione sia di possibilità sia di limitazione per l’agire sociale umano.
Come la società si pone nei confronti della natura? Come parla di sostenibilità ambientale? IN CHE MODO affronta la crisi ecologica?
Niklas Luhmann, sociologo tedesco famoso per la teoria dei sistemi, risponde a queste domande nel suo libro “Comunicazione ecologica. Può la società moderna affrontare le minacce ecologiche?”, edito da FrancoAngeli.
“Chi avesse sperato che nel tema della comunicazione ecologica si sarebbe chiarito come la comunicazione ecologica potrebbe contribuire alla soluzione dei pressanti problemi ambientali della nostra società rimarrà deluso”.
Obiettivo di Luhmann non è provocare, ma neanche trovare soluzioni suggerendo come la società dovrebbe comportarsi. Il suo obiettivo è piuttosto osservare come la società si comporta.
Secondo la teoria dei sistemi, la società è un sistema complesso, composto da sottosistemi funzionali. Ogni sottosistema è specializzato in una funzione e considera gli altri sottosistemi come proprio ambiente. Per esempio, il sistema politico ha il compito di governare la società; il sistema economico di arricchirla, il sistema educativo di educarla; il sistema giuridico di darle delle regole di comportamento.
Per svolgere la propria funzione, ogni sottosistema sociale ha un proprio codice comunicativo e attribuisce senso agli eventi solo sulla base del proprio codice.
Esempio:
La politica (sistema politico) utilizza il codice del potere, che organizza la realtà in chi governa e chi è governato.
L’economia (sistema economico) usa il codice del denaro, che attribuisce senso sulla base della differenza tra pagare e non pagare.
La legge (sistema giuridico), sulla base del proprio codice del diritto, ragiona in termini di ragione e torto.
La scienza (sistema scientifico) ha il codice della conoscenza e basa le proprie decisioni sui concetti di vero e falso.
Nel caso della crisi ecologica e della sostenibilità ambientale, ogni sottosistema ha la propria percezione del problema e lo affronta secondo il proprio codice.
Questo implica:
- Che nessun sottosistema riesca a comprendere il problema ecologico in tutta la sua complessità.
- Che le soluzioni proposte dai sottosistemi siano tutte parziali e, per di più, non comprensibili dagli altri sottosistemi.
Esempio:
Proposta del sistema scientifico: “Abbassare l’emissione di carbonio, servirebbe a ridurre l’inquinamento e a contrastare i cambiamenti climatici”.
Risposta del sistema economico: “Questo però significa anche ridurre le produzioni industriali o i trasporti di merci. No, allora non va bene, perché significherebbe ridurre anche il profitto”.
Se i sottosistemi funzionali non comunicano tra di loro e non accettano le reciproche soluzioni, quali altre speranze abbiamo?
Secondo Luhmann i movimenti sociali hanno un ruolo fondamentale. La loro funzione è quella di allarmare la società, facendo “rumore” e portando l’attenzione dei sottosistemi sui disastri ecologici. Tuttavia, il problema è che i movimenti sociali non utilizzano il linguaggio dei sottosistemi e, oltre a protestare, non offrono soluzioni.
Sarebbero efficaci se, per esempio, riuscissero a comunicare delle possibili soluzioni in termini di profitto per il sistema economico o in termini di vantaggi elettorali per il sistema politico.
In sostanza, per Luhmann la capacità di affrontare e risolvere la crisi ecologica dipende da come questa viene compresa e comunicata dai sottosistemi della società.
Tu cosa ne pensi di questo modo di leggere la società? Troveremo mai soluzioni efficaci alla crisi ecologica?
ti lasciamo qualche lettura di approfondimento proprio riguardo alla relazione tra comunicazione degli eventi e percezione sociale degli stessi.
Infatti, se le crisi, le pandemie e le guerre (no, i riferimenti ovviamente non sono casuali) vengono percepiti dall’opinione pubblica in modo diverso gli uni dagli altri e generano reazioni diverse, dipende da come questi problemi sociali vengono comunicati. Perché la pandemia da Covid ha scatenato un forte allarmismo e una rapidissima risposta? Perché invece le reazioni alla crisi climatica sono così lente?
- Come cambiare il clima con le parole – Due Gradi
- Sulla percezione del rischio in tempo di crisi, di Daniela Goffredo – Due Gradi
- Questo nostro fascino per la fine del mondo, di Sebastiano Santoro – Due Gradi